La storia di una provincia mentre nasceva l’Italia
In occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, alla presenza del presidente del Senato è stata inaugurata presso il Complesso Monumentale Carcere Borbonico di Avellino la sezione risorgimento, nuovamente ripensata rispetto all’allestimento del 1970 realizzato dal prof. Fausto Grimaldi.
Cimeli, dipinti, armi, uniformi, bandiere, croci, medaglie, ma in particolare materiale documentario quali giornali, decreti, opuscoli, bilanci, programmi elettorali, lettere, manoscritti costituiscono la collezione risorgimentale del Museo Irpino. Circa 328 reperti, provenienti dagli archivi Barra, Capozzi, Trevisani e Pironti, raccontano le tappe fondamentali del Risorgimento irpino e nazionale dal 1799 al 1861. La Repubblica napoletana, il decennio francese, i moti rivoluzionari del 1820, i moti del 1848 e l’Unità d’Italia sono le tappe principali del percorso espositivo, in parte cronologico e in parte tematico, che narra gli avvenimenti storici di una provincia che ha dato un contributo fondamentale nella formazione dell’Italia unita.
Fra i documenti esposti, di forte rilevanza storica sono il Decreto di Giuseppe Napoleone del 1806 con cui si abolisce la feudalità nel Regno delle due Sicilie, l’Atto di accusa per gli implicati nelle rivolte del 1820 e la Costituzione del 1848 promulgata da Ferdinando II di Borbone. Arricchiscono il percorso piante geografiche tra cui una mappa topografica della città di Avellino che risale al 1870 circa, realizzata da Federico Amodeo. La pianta racchiusa nei limiti di un’ellisse è la prima di Avellino disegnata con precisione e in grande scala. Con particolare evidenza sono raffigurate le principali opere pubbliche, come il carcere borbonico e l’orto agrario e ben 42 voci in legenda identificano quelle che erano le emergenze cittadine. Altrettanto interessante è un tavolo di proprietà di Giovanni Nicotera. Sul ripiano in granito è rappresentato uno stemma costituito da stendardi che richiamano alcune delle campagne militari compiute tra il 1857 e il 1867 da Garibaldi e dai suoi volontari. Numerose sono le croci e le placche suddivise in ordini cavallereschi tra cui l’ordine della Corona d’Italia, prima onorificenza nazionale del Regno d’Italia, istituita nel 1868 da re Vittorio Emanuele II, l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro detto anche Mauriziano e l’Ordine cavalleresco civile e militare di San Marino istituito nel 1859, in occasione dei 1500 anni dalla fondazione della Repubblica di San Marino.
Prezioso è anche il nucleo tematico dedicato alle armi con l’esposizione di armi da fuoco ed armi bianche, tra cui una sciabola del XIX secolo, appartenuta ad un ufficiale della Guardia d’Onore del Regno delle Due Sicilie, sulla cui lama è riportata la scritta “Viva Ferdinando II”.
Nel 2015 inoltre, sono stati inseriti nel percorso alcuni abiti femminili, testimonianza della moda di fine ’800 in Irpinia, donati dalla professoressa Orsola Tarantino Fraternali.