Statua acefala come Cerere
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OGGETTO
Statua acefala come Cerere
MATERIA E TECNICA
marmo/scalpellatura
MISURE
h.153
PROVENIENZA
Grottaminarda
DATAZIONE
II sec d. C.
COLLOCAZIONE
Palazzo della Cultura
INVENTARIO
n. 137
SEZIONE
Lapidario
SALA
Cortile interno
La scultura acefala, identificata con la dea Cerere e datata al II sec. d. C., rientra nell’ambito della statuaria romana adoperata sia in contesti funerari che onorari. La divinità molto venerata nel territorio, apparteneva già ad un pantheon italico di tipo agrario. Gli irpini, infatti, in lingua osca la chiamavano Kerres, la protettrice della terra, dell’agricoltura e della fertilita’, fu lei, secondo il mito che insegnò agli uomini la coltivazione dei campi. La figura femminile in piedi con peso sulla gamba destra, indossa una palla lunga fino al pavimento e sopra di essa un mantello avvolto intorno al corpo e posizionato diagonalmente sul petto. Un’estremità del tessuto è pizzicata tra l’anca e il braccio sinistro enfatizzando, grazie alle sue sottili pieghe, le forme del corpo. La mano sinistra, riposta sulla coscia leggermente piegata indietro, mostra gli attributi iconografici della dea ovvero, un fascio di spighe di granoturco e semi di papavero. La mano e il braccio destro, invece, sono completamente coperti dalla veste e piegati sotto il petto destro.