Pila a colonna di Volta

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OGGETTO
Pila a colonna di Volta
MATERIA
legno di mogano/rame/zinco/
ottone/feltri
PROVENIENZA
Istituto Francesco De Sanctis – Oscar D’Agostino (AV)
DATAZIONE
inizio 1900
MISURE
h. 40 cm; diam 14,5 cm
COLLOCAZIONE
Carcere Borbonico
INVENTARIO:
n. 674
SEZIONE
Scientifica
SALA
40

A soli 55 anni Alessandro Volta realizzò quello che dai suoi contemporanei fu considerato “ il più meraviglioso prodotto del genio umano”: la pila. Einstein la definì come “la base fondamentale di tutte le invenzioni moderne”: fu infatti il primo generatore di corrente continua nella storia dell’umanità che diede grande spinta alla fisica e alla chimica dell’Ottocento iniziando il mondo alla moderna era dell’elettricità.
In un estratto della lettera datata 20 marzo 1800, Alessandro Volta annuncia alla comunità scientifica internazionale la sua invenzione e al presidente della Royal Society di Londra, sir Joseph Banks, descrivendola in questo modo: «L’apparecchio di cui vi parlo e che senza dubbio vi meraviglierà non è che l’insieme di un numero di buoni conduttori di differente specie, disposti in modo particolare, 30, 40, 60 pezzi o più di rame […] applicati ciascuno a un pezzo di […] zinco, e un numero uguale di strati d’acqua, o di qualche altro umore che sia migliore conduttore dell’acqua semplice, come l’acqua salata […]: di tali strati interposti a ogni coppia o combinazione di due metalli differenti, una tale serie alternata, e sempre nel medesimo ordine, di questi tre pezzi conduttori, ecco tutto ciò che costituisce il mio nuovo strumento». Grazie all’aiuto dell’amico e scienziato napoletano Tiberio Cavallo, anch’ egli membro della Royal Society, l’articolo di Volta venne pubblicato dopo soli 5 mesi sul “Philosophical Transaction” con il titolo “On the Electricity excited by the mere Contact of conducting Substances of different Kinds”. Ciò consacrò Alessandro Volta a genio indiscusso, tant’è che lo stesso Napoleone ne riconobbe l’importanza nominandolo conte in onore delle sue ricerche.

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