Mosaico figurato policromo (emblema)
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OGGETTO
Mosaico figurato policromo (emblema)
MATERIA E TECNICA
Tessere in pietra colorata
PROVENIENZA
Avella
DATAZIONE
secc. III – IV d.C
MISURE
cm largh 53; h. 38
INVENTARIO
n. 113
COLLOCAZIONE
Carcere Borbonico
SEZIONE
Irpinia
SALA
27
COLLEZIONE
Collezione Zigarelli
L’emblema era un genere di mosaico particolarmente diffuso nel mondo romano. Si trattava di un “mosaico in cornice” realizzato con tessere molto piccole.
Questo “quadro” era molto prezioso, non solo per la misura infinitesimale delle tessere che lo componevano ma anche per la quantità di colori e sfumature delle pietre utilizzate.
Gli emblemata erano opere di lusso, spesso originali o copie di quadri famosi, e per le loro esigue dimensioni erano facilmente trasportabili. Si racconta, infatti, che Cesare amava adornare la propria tenda durante le sue campagne militari con questi mosaici.
Normalmente nell’antichità il mosaico veniva eseguito con il metodo diretto, ovvero si procedeva alla collocazione diretta della tessera nell’intonaco ove era stato precedentemente eseguito un disegno guida. Nel caso degli emblemata, proprio per la loro raffinatezza e difficoltà esecutiva, si preferiva eseguirli in laboratorio dentro una cassetta di legno. Una volta finita l’opera veniva inserita nel pavimento. Era anche questo diverso metodo esecutivo che li rendeva trasportabili.
Il frammento di emblema esposto, probabilmente proveniente da Avella e appartenente alla collezione Zigarelli, doveva raffigurare una scena di caccia.