Macchina di Winter

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OGGETTO
Macchina di Winter
MATERIA
Legno/vetro/ottone
PROVENIENZA
Istituto Francesco De Sanctis – Oscar D’Agostino (AV)
DATAZIONE
ultimo quarto 1800
MISURE
h 2,5 cm
COLLOCAZIONE
Carcere Borbonico
INVENTARIO:
n. 58
SEZIONE
Scientifica
SALA
40

La macchina di Winter costituisce un esempio di generatore elettrostatico a disco ideato da Carl Winter, un costruttore di strumenti scientifici di Vienna, intorno al 1865. Questo tipo di macchina ebbe nella seconda metà del XIX secolo una discreta diffusione nei laboratori scientifici della penisola italiana prima di essere sostituita, a fine ‘800, dalle macchine ad induzione e, in particolare, da quella di Wimshurst.
La macchina poggia su una solida base di legno e su di essa due grossi sostegni sorreggono un grande disco di vetro in cui l’asse, di vetro e di ottone, è azionato da una manovella. Il disco è strofinato da due cuscinetti di flanella rivestiti da seta posti in un telaio e fatti aderire al disco di vetro mediante dei morsetti. Nella parte opposta ai cuscinetti, una sfera in ottone, isolata tramite un’asta di vetro, regge una piccola sfera sempre in ottone, un anello di legno con anima metallica nella parte superiore e una coppia di anelli di legno e metallo dotati di punte metalliche tra le quali è libero di ruotare il disco di vetro. Quando il disco viene posto in rotazione si carica positivamente a causa dello strofinio con cuscinetti mentre i cuscinetti si caricano negativamente. Le cariche positive presenti sul disco, giunte in prossimità delle punte metalliche degli anelli per induzione, le elettrizzano negativamente, mentre il conduttore sferico, più lontano, si carica positivamente. Le cariche negative delle punte, nel frattempo, neutralizzano l’elettricità del disco, che continuando a girare, si elettrizza nuovamente ripetendo il processo. In questo modo la ripetuta rotazione del disco accumula carica positiva sul conduttore sferico, la cui capacità è aumentata dal grande anello in legno posto in alto. Dal lato opposto, invece, la sfera metallica che comunica con i cuscinetti e ampliata dal secondo anello in legno più piccolo, raccoglie l’elettricità negativa. Il dispositivo consentiva in questo modo di ottenere elettricità positiva ed elettricità negativa.

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