Denario degli insorti italici con scena di giuramento (III)

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OGGETTO
Denario degli insorti italici con scena di giuramento (III)
NOMINALE
Denario
AUTORITÀ EMITTENTE
Insorti italici
MATERIA E TECNICA
Argento / Coniazione
PROVENIENZA
Incerta
ZECCA
Corfinium
DATAZIONE
91-87 a.C.
MISURE
Peso: 3,91 gr.; diam. 18,5 mm.
COLLOCAZIONE
Carcere Borbonico
SEZIONE
Deposito
SALA
10

D/ Testa laureata di Italia a sinistra con collana e orecchino. Una I sotto il mento. Dietro la nuca la scritta “ITALIA”
R/ Otto guerrieri, quattro per parte, prestano giuramento con le spade puntate verso un maialino tenuto in braccio dal sacerdos faecialis inginocchiato dietro ad uno stendardo. In esergo, numero di controllo III.

Questo denario, estremamente raro, fu battuto probabilmente a Corfinium (Corfinio, in provincia dell’Aquila) intorno al 90 a.C. dalle popolazioni della lega italica alleatisi tra di loro contro Roma. Il risultato fu, dopo anni di guerra e di scontri, l’estensione della cittadinanza romana agli italici. Queste monete si rifacevano al denario della monetazione romana e la loro circolazione continuò anche dopo la conclusione del conflitto, circolando insieme ai denari romani “ufficiali”.
Il giuramento si riferisce alla fondazione della lega italica, con il ricorso ad una antichissima cerimonia. Essa consisteva nel consacrare i trattati con il sacrificio di un porcellino (caesa porca) e con l’intervento del capo del collegio dei Feciali (sacerdos faecialis), il quale con una preghiera doveva imputare la maledizione degli dei e la stessa fine che si riservava al porcellino sul capo di quei contraenti che fossero venuti meno agli impegni dell’accordo.

Fonte: “La monetazione degli insorti italici durante la guerra sociale 91-87 a.C.”, Alberto Campana, Edizione Apparuti 1987)

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