Altarino portatile
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OGGETTO
Altarino portatile
MATERIA E TECNICA
Legno/ laccato in oro/ intagliato
PROVENIENZA
Giappone
DATAZIONE
sec. XIX
MISURE
cm h. 8; largh. 4,5
INVENTARIO
n. 478
COLLOCAZIONE
Carcere Borbonico
SEZIONE
Deposito
SALA
10
COLLEZIONE
Salomone
Conosciuti anche come “zushi Butsudan”, questi oggetti sono dei piccoli altari portatili a due ante. Realizzati perlopiù in legno laccato, sono dei veri e propri tempietti in miniatura, utilizzati per il culto personale.
All’interno questi “tabernacoli” ospitano icone religiose, solitamente piccole statue raffiguranti il Buddha. Durante le funzioni liturgiche le ante del butsudan vengono aperte, per essere richiuse una volta concluse le cerimonie. Questa forma di fede devozionale si diffonde nel Buddismo solo in un’epoca più recente e predilige la venerazione del Buddha storico.
Nel caso di questo altarino, il Buddha all’interno è raffigurato nella posizione del Dhyanamudra, identificato come il gesto della meditazione.
Il Buddha, seduto su un fiore di loto, ha le gambe incrociate e su di esse poggia le mani con i palmi rivolti verso l’alto. La mano destra, che rappresenta l’illuminazione, sovrasta la sinistra, simbolo delle illusioni.
Dunque il mudra (gesto) vuole rappresentare il primato dell’illuminazione sul mondo delle apparenze.